Significato e storia dello Shiatsu

Da sempre la reazione naturale a dolore, intorpidimento o rigidità in qualche parte del corpo, consiste nel posare le mani sulla parte dolorante e nell'esercitare una modica pressione. 

Pensiamo non sia troppo difficile, quindi, immaginare perché, e in quale modo, sia nata l'arte dello Shiatsu. Gli esseri umani inconsciamente premono e comprimono o strofinano con il palmo della mano l'area interessata. Azioni di questo tipo sono tentativi istintivi, precedenti la medicina e la stessa storia, di curare i disturbi.

Lo si vede anche nelle più banali forme di cefalea: chi ne è afflitto posa una mano sulla fronte per esercitare una certa pressione alla radice del naso. Chi viene colpito da gastrite cerca di alleviarla posando una mano calda sullo stomaco e frizionando o massaggiando l'epigastrio. Anche una madre friziona o accarezza il proprio bambino quando questi si mette a piangere. Ebbene, possiamo dire che lo Shiatsu altro non è se non un metodo razionalizzato, più complesso e pratico, di queste manovre terapeutiche istintive.

I termini giapponesi per trattamento (teatè) e condizioni da curare (te-okurè) includono entrambi la parola "mano" (te), ricordando quindi l'importanza della manipolazione manuale per il riequilibrio del benessere della persona.

Con il termine Shiatsu, si indica una forma di tecniche manuali elaborata empiricamente dal suo indiscusso maestro e padre fondatore Sensei Tokujirō Namikoshi nei primi decenni del novecento. Essa prevede l'utilizzo della tecnica tradizionale orientale Anma, caratterizzata da pressioni statiche, mantenute su precisi punti del corpo chiamati Tsubo, accanto a tecniche manuali di derivazione occidentale come le mobilizzazioni articolari, lo stretching e altre tecniche manipolative usate in Osteopatia e Chiropratica.

Le teorie e filosofie mediche giapponesi non si discostano da quelle dell'antica Cina; anche se i cinesi sono di civiltà più antica, per un certo aspetto le strade della medicina orientale hanno compiuto percorsi paralleli. Così è stato anche quando il progresso ha mutato la medicina, modernizzandola.

Anni di addestramento tecnico altamente specializzato e la fiducia nei farmaci, nella chirurgia e nelle tecnologie hanno contribuito a far dimenticare le virtù e la realtà dell'antica medicina. Tuttavia anche oggi con l'espandersi e l'affermarsi della medicina occidentale, in quasi tutti i Paesi orientali non sono state abbandonate le forme tradizionali di medicina, conosciute con il nome di Kampo, tecnica che combina le terapie dell'agopuntura, dell'agopressione, o Shiatsu in Giappone, della Moxa (trattamento a caldo degli tsubo), e dell'Anma (massaggio terapeutico) con una grande varietà di medicine a base di erbe, cortecce, radici; il Kampo e di grande attualità in tutto il Giappone.

In particolare il successo dell'agopressione detta Shiatsu dipende non solo dall'abilità che l'operatore dimostra nell'usare le proprie mani, ma nel flusso psichico che lo mette in sintonia con il paziente (empatia).

Ecco perché lo Shiatsu viene anche definito "comunicazione tattile", in quanto si tratta di una tecnica che insegna a capire la persona non solo in modo fisico.

L'anma (o amma), che ha avuto origine in Cina e poi è passato in Giappone, gode da tempo di una notevole popolarità per la sua sicura efficacia. Ebbe la sua massima diffusione nel periodo Edo (1600 - 1867). Fu studiato, in rapporto alla "malattia", fino alla fine dell'era Tokugawa, ovvero fino al XVIII secolo. Questo periodo particolarmente pacifico per il popolo giapponese, portò alal fioritura delle inclinazioni intellettuali ma contemporaneamente, la società si lasciò affascinare dai piaceri e dai lussi della vita. Poi, sotto l'influsso della cultura occidentale seguìto all'apertura del Giappone nella seconda metà del XIX secolo, l'anma è sato sostituito in ampia misura dal massaggio occidentale. Nel periodo antecedente la seconda guerra mondiale, l'anma divenne l'occupazione delle persone non vedenti.

Pur essendo diversi come origine, come principi terapeutici, come metodi ed effetti, l'anma e il massaggio hanno in comune alcune caratteristiche. Ricorrono entrambi allo strofinamento; sono pratiche che vengono eseguite ritmicamente e velocemente, sono tecniche dinamiche.

A differenza di esse il metodo giapponese detto Shiatsu, ideato, è bene ricordarlo, da Tokujirō Namikoshi, ha un'indole "calma". Usa i polpastrelli delle quattro dita e del pollice e le eminenze tenar, parti della mano che sono carnose e morbide, e la pressione sulla superficie del corpo viene applicata lentamente e con gradualità, affinché possa penetrare in profondità. Questo tipo di trattamento lungi dal sollecitare o stancare indebitamente i tessuti sottostanti, stimola le capacità di recupero naturali dell'organismo.

Lo Shiatsu moderno, fondato su questi principi, individua i punti della superficie del corpo anatomicamente e fisiologicamente più adatti a tale trattamento, come pure le tecniche manuali più efficaci nei singoli casi, per ristabilire l'equilibrio energetico spezzato, ma è lo stesso corpo che, in pratica, si autoregola e guarisce dal problema.

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Luca Massaro - MioDottore.it